Una tumefazione nel collo è un evento che non va sottovalutato e deve essere inquadrato diagnosticamente con sollecitudine. Questa politica va naturalmente vagliata di caso in caso, a seconda della età e delle condizioni generali del paziente.
Le cisti congenite del collo, mediane, del dotto tireoglosso, o laterali, devono essere sottoposte a chirurgia in ambiente specialistico qualificato perché sorgono in un distretto altamente delicato per le sue connessioni con vasi , nervi ed organi vitali e funzionali. L’atto chirurgico deve assicurare la radicalità della exeresi onde evitare recidive, che sono evenienze purtroppo ancora presenti.
Un esempio classico di possibilità di recidiva di cisti del dotto tireoglosso è la sua rimozione senza la estensione della exeresi al corpo dell’osso ioide, evenienza purtroppo ancora non infrequente: questa manovra chirurgica, di particolare delicatezza allorquando si abbia a che fare con bambini, può essere tralasciata o effettuata non radicalmente, lasciando in situ dei residui fistolosi che possono spiegare la recidiva della patologia.
Le tumefazioni linfoghiandolari del collo spesso devono essere sottoposte ad exeresi con intenti diagnostici: questo tipo di approccio chirurgico presuppone una profonda conoscenza dell’organo e dei suoi contenuti, che solamente anni di esperienza nella chirurgia maggiore oncologica otorinolaringoiatrica possono assicurare.